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Il condominio può installare telecamere finte a scopo di deterrente?

  • David Ascarelli
  • 28 ago 2022
  • Tempo di lettura: 2 min

A seguito della pubblicazione delle linee guida diramate dal Garante per la Privacy sul trattamento dei dati personali attraverso i sistemi di sorveglianza (linee guida 3/2019, pubblicate il 29 gennaio 2020), sono stati resi importanti chiarimenti circa la non applicazione del Regolamento europeo e quindi delle disposizioni collegate alla normativa sul trattamento dei dati personali, nei casi in cui una persona non è in alcun modo individuabile e, pertanto, “nell’ipotesi di telecamere finte (o che comunque non registrano video o immagini), in quanto non vengono elaborati dati personali”.


La questione fu già ripresa dal Garante per la Privacy nelle FAQ 16, nelle quali è stato posto il quesito se esistano fattispecie di videosorveglianza nelle quali la normativa sul trattamento dei dati personali non sia applicabile. La risposta del Garante in tal caso fu che “non si applica, nel caso di fotocamere false o spente perché non c’è nessun trattamento di dati personali (fermi restando tutti gli obblighi comunque imposti dall’articolo 4 dello Statuto dei lavoratori)”.


Ma cosa ne è invece della liceità dell’installazione di telecamere finte in ambito condominiale?

Sul punto si è espresso il Garante con provvedimento n. 1003482, stabilendo che “l’installazione meramente dimostrativa o artefatta, anche se non comporta trattamento di dati personali, può determinare forme di condizionamento nei movimenti e nei comportamenti delle persone in luoghi pubblici e privati e pertanto può essere legittimamente oggetto di contestazione”.


Quindi, seppur non espressamente vietate dal testo del GDPR, le telecamere finte o non funzionanti potrebbero generare un affidamento incolpevole da parte di chi si trova nelle aree apparentemente videosorvegliate, con possibili conseguenze di responsabilità in capo al soggetto che abbia deciso di installarle.


Lo stesso discorso vale laddove il condominio ritenesse di installare telecamere finte (o di non farlo) ma apponesse cartelli per indicare che si tratta di area videosorvegliata.


Il tale ultimo caso, il rischio di azione risarcitoria sarebbe ancor più probabile, in quanto risulterebbe più semplice dimostrare la non corrispondenza tra quanto scritto e quanto risulta.

 
 
 

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